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CONCORSO MAGISTRATURA 2017 - PROVA DIRITTO AMMINISTRATIVO 12 LUGLIO 2017 - Traccia CENTRATA

 

SCRITTI CONCORSO MAGISTRATURA 11, 12 e 14 LUGLIO 2017

 

CONCORSO MAGISTRATURA – PROVA 12 LUGLIO 2017 - TRACCIA AFFRONTATA NEL CORSO DI ESERCITAZIONI E LEZIONI

 

Traccia di AMMINISTRATIVO: “Premesso un breve disegno sistematico del regime giuridico dei beni pubblici, tratti il candidato in modo particolare dei beni patrimoniali indisponibili con specifico riguardo all’acquisto e alla perdita del carattere dell’indisponibilità.

 

 

Nel corso della prima lezione del RUSH FINALE (26 giugno 2017) il docente ha segnalato tra gli argomenti probabili da ripetere alla luce degli studi dei commissari quello dei BENI PUBBLICI.

 

Si è raccomandata la ripetizione della lezione sui BENI PUBBLICI di 9 ore.

Nel corso della stessa sono state affrontate tutte le questioni relative ai BENI PUBBLICI ivi comprese quelle poste dalla traccia. Per quel che concerne queste ultime si segnala quanto segue.

 

Si è affrontato in dettaglio il regime giuridico dei beni pubblici con approccio sistematico, storicizzato e comparato, quindi comprensivo dei riferimenti romanistici, del confronto del Codice napoleonico e italiano del 1865 con quello odierno del 1942 (con riferimenti anche al sistema francese dei beni antecedente la rivoluzione francese onde identificare l’origine del concetto del “domaine”), unitamente a cenni al sistema tedesco e dei Paesi di common law.

La classificazione classica dei beni pubblici risultante dal Codice civile (beni demaniali e patrimoniali indisponibili e disponibili) è stata esaminata in dettaglio anche alla luce delle nuove partizioni teoriche dei beni risultanti dagli studi della dottrina italiana tradizionale e progressista ispirata dalle previsioni della Costituzione italiana e della Carta europea dei diritti dell’uomo ed influenzata dallo sviluppo della legislazione speciale sui beni culturali, paesaggistici, ambientali, etc.

E’ stata descritta in dettaglio, quindi, la teoria generale costituzionalmente e convenzionalmente orientata dei beni pubblici che ha portato all’emersione del sistema della pluralità degli statuti proprietari, al riconoscimento della funzione sociale della proprietà e alla formalizzazione della bipartizione funzionale beni riservati - beni destinati, all’acquisizione della categoria dei beni comuni, di quella dei beni privati di interesse pubblico, nonché della c.d. teoria mista che cumula i profili strutturali e quelli funzionali.

E’ stata persino esaminata la nuova tassonomia dei beni pubblici proposta dalla Commissione Rodotà (beni pubblici ad appartenenza necessaria, beni pubblici sociali e beni pubblici fruttiferi), il cui testo è stato messo a disposizione in area riservata ().

Come pure è stata raffrontata la concezione proprietaria innovativa, progressista e personal-collettivista costituzionalmente orientata perorata dalle SEZIONI UNITE nella celebre decisione sulle valli da pesca lagunari [Cass., sez. un., 14 febbraio 2011, n. 3665 (), seguita da numerose altre decisioni conformi: sez. un., 16 febbraio 2011, n. 3811, 3812, 3813 e sez. un., 18 febbraio 2011, n. 3936, 3937, 3938 e 3939] con quella tradizionale classica proposta dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU, 23 settembre 2014, ric. 46154, Valle Pierimpiè () - clicca qui per  andare direttamente alla pagina del Ministero della giustizia recante la traduzione in italiano della sentenza) fondata sulla logica privatistica dell’appartenenza.

Sono state poi anche approfondite in dettaglio le seguenti questioni:

  • acquisto e perdita della qualità di bene pubblico (esame delle tesi dottrinali e giurisprudenziali);
  • passaggio dei beni tra le varie categorie (esame delle tesi dottrinali e giurisprudenziali);
  • nello specifico acquisto e perdita della qualità di bene demaniale (esame delle tesi dottrinali e giurisprudenziali);
  • nello specifico acquisto e perdita della qualità di bene del patrimonio indisponibile (esame delle tesi dottrinali e giurisprudenziali fondate sulla differenziazione tra beni indisponibili per natura e indisponibili per destinazione);
  • natura giuridica degli elenchi di beni pubblici presenti nel Codice civile e di quelli redatti dall’Amministrazione pubblica (esame delle tesi dottrinali e giurisprudenziali);
  • sdemanializzazione espressa e tacita (esame delle tesi dottrinali e giurisprudenziali), specificando, con riguardo a quest’ultima, il regime iperprotettivo in favore dei beni appartenenti al demanio marittimo (ex Codice della navigazione) e idrico (ex legge 5 gennaio 1994, n. 37);
  • immemoriale (alla luce degli orientamenti consolidati della giurisprudenza di legittimità che lo differenzia dall’usucapione e dalla dicatio ad patriam).

 

Un aspetto sul quale si è molto intrattenuto il docente è quello collegato al regime dei beni conseguente ai processi di privatizzazione ove giurisprudenza e dottrina hanno specificato che il trasferimento dei beni (solitamente quelli inclusi nelle c.d. reti) a società private non può far venir meno la destinazione degli stessi al soddisfacimento delle esigenze pubblicistiche (nel corso della lezione sono state delineate le svariate tecniche giuridiche identificate da dottrina e giurisprudenza per assicurare tale obiettivo)

 

Per completezza si evidenzia che in altra lezione sui beni pubblici sono stati esaminati i complessi processi di dismissione e trasferimento di beni nell’ambito del c.d. “federalismo demaniale” e delle “cartolarizzazioni”. In entrambi i casi la legislazione contempla peculiari passaggi procedimentali per la perdita del carattere di indisponibilità.

 

Pagina creata il 12 luglio 2017, ore 18:45

(le presenti indicazioni ed i collegamenti tra gli istituti giuridici sovra menzionati sono creazione originale e riservata protetta dal diritto d'autore)