CONCORSO MAGISTRATURA 2021 - PROVA DIRITTO PENALE 16 LUGLIO 2021 - Traccia CENTRATA
SINTESI DELLE ATTIVITA' FORMATIVE DEL CORSO
La problematica della responsabilità degli enti per reati commessi da soggetti posti in posizione apicale dell’ente o da propri addetti, ha formato oggetto di specifica trattazione in svariate lezioni monotematiche sull’argomento, nelle quali l’intero impianto della responsabilità ex d. lgs. n. 231 del 2001 è stato puntualmente scandagliato, soprattutto alla luce delle Sezioni unite penali (sent. 18 settembre 2014, n. 38343 – Espenhahn – c.d. Thyssenkrupp), intervenute a chiarire tutte le questioni problematiche poste dalla traccia:
1) natura giuridica della responsabilità degli enti da reato;
2) decodificazione dei concetti di “interesse” (da intendersi in senso soggettivo e teleologico, con valutazione ex ante al tempo della commissione del fatto) o “vantaggio” (da considerarsi in senso oggettivo, con valutazione ex post sulla base degli effetti concretamente prodotti dall’illecito);
3) problematiche sollevate dalla riforma del 2007 (art. 9, comma 1, legge 3 agosto 2007, n. 123, che ha introdotto l’art. 25-septies d.lgs. 231/2001, successivamente sostituito dall’art. 300, comma 1, d.lgs. 81/2008), che ha introdotto, nel catalogo dei “reati presupposto”, anche quelli “colposi di evento”, con particolare riguardo ai rapporti tra vantaggio e interesse, da un lato, e condotta ed evento, dall’altro (segnalando, in proposito, che la soluzione ermeneutica accolta dalle Sezioni unite penali è stata quella di collegare l’accertamento degli elementi alternativi del vantaggio e dell’interesse solo alla condotta – con esclusione dell’evento).
Nel corso delle predette lezioni, dunque, accanto alla particolare natura dell’impianto normativo ed a quelli che ne hanno rappresentato gli originari aspetti qualificanti, vale a dire in particolare l’adozione di specifici modelli organizzativi di tipo “precauzionale”, intesi a prevenire la commissione di quegli specifici reati, e al tipo particolare di “relazione” tra condotta criminosa e vantaggio o interesse desunto dall’ente e che costituisce la base sulla quale costruire le connotazioni, secondo i più atipiche, di colpevolezza e di responsabilità dell’ente; si è posta, dunque, particolarmente in luce la controversa natura giuridica di tale responsabilità, evidenziando le diverse opinioni che si contendono il campo (natura amministrativa, come formalmente enunciata dallo stesso d.lgs. n. 231 del 2001; natura civile-oggettiva; natura penale; tertium genus).
Si è al riguardo sottolineata l’ampia e via via incrementata platea dei reati presupposto che possono dar vita alla responsabilità dell’ente, la loro profonda eterogeneità, e la difficoltà – per non dire impossibilità – di un inquadramento sistematico e organico della intera materia, i cui margini applicativi hanno dato vita a risultati per molti deludenti.
Anche nel corso del rush finale (lezione del 10 luglio 2021) una attenzione particolare è stata data alle figure di reati offensivi di valori particolarmente elevati, introdotte più di recente, come i reati di omicidio e lesioni colpose per violazione delle regole cautelari sugli infortuni sul lavoro e i reati di matrice ambientale, ponendo in luce le peculiarità e difficoltà connesse all’intreccio che viene a determinarsi tra regole cautelari di settore e programmi e moduli organizzativi che l’ente è chiamato ad adottare.
Il tema specifico delle fattispecie colpose, tanto di tipo commissivo che di tipo omissivo, proprie ed improprie, è stato in particolare scandagliato nelle ultime lezioni di luglio, ove si sono poste in evidenza tutte le ampie problematiche connesse alla cosiddetta “posizione di garanzia”, ai rapporti tra colpa generica e specifica, con la relativa tendenza al superamento delle relative rigide partizioni, al frazionamento della posizione di garanzia e alla particolare disciplina della delega di funzioni a seconda della complessità strutturale dell’ente e dell’apposita disciplina dettata dall’art. 16 del d.lgs. n. 81 del 2008, la cui normativa è stata attentamente esaminata.
Nel corso delle menzionate lezioni è stato offerto un articolato riferimento giurisprudenziale, le cui linee portanti più recenti hanno posto in evidenza l’esigenza di superare configurazioni di “responsabilità” meramente formali, ma al tempo stesso di assegnare comunque agli organi apicali una concreta responsabilità di vigilanza del rispetto dei protocolli cautelari e della loro costante adeguatezza alla prevenzione dei rischi.
Nelle predette lezioni monotematiche sono state spiegate le seguenti tracce:
“Illustri il candidato la natura della responsabilità degli enti dipendente da reato, prevista dal d.lgs. 231/2001, nonchè i criteri di imputazione della responsabilità medesima“;
“Il ruolo dei c.d. “modelli organizzativi” nel sistema della responsabilità degli enti da reato nella logica dei presidi preventivi contro la corruzione“;
“La colpa nelle strutture organizzative complesse“.
Per completezza si segnala che anche le altre due tracce della terna non estratte
(“La confisca senza condanna: natura, ratio, limiti e tutele“;
“Reati culturalmente orientati con riferimento ai rapporti familiari e lavorativi“) sono state reiteramente spiegate.
Per la descrizione delle attività formative del Corso con riguardo alle tracce “estratte” negli ultimi concorsi clicca su “scopri di più“.
“ESTRATTI VIDEO” DELLE LEZIONI”
CI SCUSIAMO PER LA QUALITA’ “VIDEO”: TRATTASI DI UN “ESTRATTO” DEL FILE ORIGINALE EPURATO DELLE GENERALITA’ E IMMAGINI DEI CORSISTI PARTECIPANTI
2)ULTERIORE LEZIONE MONOTEMATICA SULLA RESPONSABILITA’ DEGLI ENTI (PROF.SSA SILVIA MASSI)
3)SINTESI SULLA RESPONSABILITA’ DEGLI ENTI (CONS. ALBERTO MACCHIA – IN PILLOLE)